giovedì 6 settembre 2018

Il vero Carpaccio


Tutti noi conosciamo il carpaccio: "Pietanza costituita da carne cruda tagliata in fette sottili, condita con olio, limone, pepe e schegge di formaggio grana". Questa è la puntuale definizione del Devoto-Oli. Ma perché si usa proprio il termine  carpaccio per questa squisita pietanza? L'etimologia  di questa espressione è veramente sorprendente.

                                                              Harry's Bar a Venezia



Il nome del piatto è relativamente moderno; infatti risale soltanto al 1950. Siamo a Venezia, città di storia, di arte e di alta cucina. Più precisamente ci troviamo  al Harry's Bar, famosissimo locale di Calle Vallaresso, fondato nel 1931 da Giuseppe Cipriani.
 Cipriani aveva scelto questa intitolazione per il suo locale in onore a Harry Pickering, giovane studente statunitense con problemi di alcolismo, che nei primi anni '30 dimorava, per volere della zia, nella città lagunare e più precisamente all'Hotel Europa. Ed è lì nel facoltoso hotel che Cipriani, all'epoca cameriere, e Pickering s' incontrarono.
Pickering, risolti i problemi di alcolismo, ripartì per gli Usa elargendo a Cipriani una generosa mancia di 30 mila lire. Con quei soldi Cipriani aprì l''Harry's Bar.

Le invenzioni di Cipriani: Bellini, Carpaccio

Cipriani coniugò fin da subito alta cucina, creatività e storia locale innovando la tradizione gastronomica. Nel 1948 creò il cocktail Bellini, a base di Prosecco e polpa di pesca,  in onore del pittore Giovanni Bellini (1433-1516), grande maestro della scuola veneziana, per via del suo vivace giallo che richiamava appunto le tele dell'artista.
Due anni dopo nacque il carpaccio. Cipriani, per venire incontro alle esigenze di una cliente che non poteva mangiare carne cotta, decise di proporre un piatto di fini fette di carne cruda. Il  marrone della carne ricordò al ristoratore il colore dominante in  molte tele di Vittore Carpaccio (1465-1525), artista veneziano celebre per i suoi cicli di teleri, quali quelli alla Scuola di Sant'Orsola, San Giovanni Battista e San Giovanni degli Schiavoni.
Un artista che è rimasto nei secoli nella bocca di molti, grazie anche a Giuseppe Cipriani.
Una straordinaria storia tra arte e gastronomia, eccellenze italiane.


Vittore Carpaccio, Sant'Agostino nello studio, 1502, Venezia, San Giorgio degli Schiavoni




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