mercoledì 30 novembre 2016

30 novembre: Festa della Toscana e della Modernità

L'atto del 1786 che aboliva la pena di morte in Toscana
Il 30 novembre 1786 il granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena, approvando la riforma del codice penale, grazie al contributo del giurista Pompeo Neri, abolì la pena di morte e la pratica della tortura. "Una pratica più conveniente ai popoli barbari", così il granduca definì la pena capitale. 

La Toscana fu il primo stato al mondo ad vietare la pena di morte. A Firenze i patiboli e gli strumenti di tortura furono bruciati di fronte al Bargello, antica sede delle esecuzioni capitali. Il granduca Pietro Leopoldo, sovrano illuminato, fu influenzato dal saggio Dei delitti e delle pene (1764) del pensatore milanese Cesare Beccaria. Molti altri sovrani europei nell'Ottocento seguirono l'esempio del lorenese. Tra i primi stati a farlo vi fu San Marino nel 1865.

Dal 2000 la Regione Toscana ha proclamato il 30 novembre festa regionale in ricordo di questo gesto pioneristico. Un atto di grande modernità perchè la pena non deve essere punitiva, ma formativa.

Negli ultimi anni il 30 novembre è divenuto anche la Giornata Mondiale contro la Pena di Morte.

Molto strada deve ancora essere fatta nel mondo e in Italia. Per migliorare la condizione dei carcerati e offrire loro la possibilità di redimersi nella società. Oggi nel mondo 36 stati, tra cui la Cina, gli Usa e l'Iran, praticano regolarmente la pena capitale. La modernità non è ancora arrivata dappertutto.

#NessunotocchiCaino #PenadimorteMai
Pietro Leopoldo di Lorena, Granduca di Toscana

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